Nella filosofia dello Yoga, Śiva è considerato una delle divinità principali e una figura centrale. La sua relazione con la pratica dello Yoga è profonda e significativa. Śiva è spesso venerato come il signore dello Yoga (Yogeshvara) e viene considerato l’incarnazione stessa dello Yogi archetipico.
Ci sono diverse interpretazioni della relazione tra Śiva e la pratica Yoga:
- Yogeshvara: Śiva è considerato il maestro supremo dello Yoga, colui che ha portato questa antica disciplina al mondo. Attraverso la sua pratica, Śiva è diventato il perfezionamento dello Yoga e ha insegnato agli esseri umani gli insegnamenti essenziali per realizzare il loro potenziale spirituale attraverso la disciplina dello Yoga
- Adiguru: La figura di Adiguru si riferisce al concetto di “Primo Insegnante” o “Maestro Primordiale”. In molti contesti induisti, Śiva è considerato l’Adiguru dello Yoga, il primo maestro che ha portato questa antica scienza al mondo. Śiva è venerato come colui che ha rivelato gli insegnamenti essenziali dello Yoga agli esseri umani
- Simbolismo: Śiva è spesso rappresentato in meditazione profonda, immerso in uno stato di assoluto controllo e consapevolezza. Questa rappresentazione simboleggia l’ideale yogico di controllo della mente e delle emozioni attraverso la pratica dello Yoga.
- Il ruolo di Śiva come distruttore e trasformatore: nella mitologia induista, Śiva è anche noto come il distruttore, colui che dissolve l’antico per creare spazio al nuovo. Questo aspetto di Śiva viene talvolta interpretato come una metafora per la pratica dello Yoga, dove gli individui lasciano andare le vecchie abitudini e schemi mentali limitanti per fare spazio a nuove esperienze di crescita interiore.
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Śiva e Hatha Yoga
Nelle antiche scritture, come lo Shiva Samhita e il Hatha Yoga Pradipika, si fa riferimento a Śiva come l’ispiratore e il custode delle pratiche di Hatha Yoga. Si dice che Śiva abbia rivelato queste pratiche alla sua consorte Parvati e ad altri discepoli, trasmettendo così le conoscenze segrete dello Yoga.
Il termine “Hatha” deriva dalla radice sanscrita “ha” (sole) e “tha” (luna), che rappresentano le forze complementari, maschili e femminili, presenti nell’universo e nel corpo umano. Questo sistema duale sostiene l’esistenza di due principi fondamentali o realtà opposte e complementari. Nel contesto dello Yoga, il dualismo è spesso associato alla dualità mente-corpo, alla percezione di sé e agli opposti complementari come maschile e femminile, luce e ombra, energia e materia.
Tra le innumerevoli coppie di poli opposti, fondante per tutta la corrente dell’Hatha Yoga è la dualità dinamica tra le qualità complementari di Śiva e Śakti. Śiva rappresenta la coscienza pura, l’aspetto maschile e statico dell’universo, mentre Śakti rappresenta l’energia dinamica e femminile che dà vita e movimento al mondo. Questa dualità è spesso vista come l’unione di Śiva e Śakti, in cui entrambi sono necessari per creare l’equilibrio e la manifestazione nell’universo. Lo Yoga, in questo contesto, mira a integrare queste energie duali all’interno dell’individuo, portando equilibrio e armonia.
Hatha Yoga è una forma di Yoga ma è soprattutto un metodo che si concentra sull’equilibrio e sull’unione di queste energie attraverso l’utilizzo di pratiche fisiche (asana), respiratorie (pranayama), di purificazione interna (shatkarma) e di controllo dei centri energetici (chakra).