Esistono molti punti di unione tra le discipline di Yoga e Qigong che ci indicano la preparazione adeguata alla stagione estiva, vediamo quindi come affrontarla ponendo particolare attenzione al cuore.
L’estate nella tradizione cinese
Nel pensiero della Medicina Tradizionale Cinese, le quattro stagioni sono i movimenti, la relazione mutevole tra Cielo e Terra. Per costruire il sistema salute e vivere lungamente, basterà seguire la corrente che si manifesta nella stagione presente. Una volta compreso come si manifesta per noi e in noi la stagione, basterà adattarsi e trasformarsi in armonia con la Natura. Saper resistere alle mutevoli correnti delle stagioni è la prerogativa principale della nostra sopravvivenza.
Ma come portiamo nella nostra quotidianità questi saggi e antichi insegnamenti? Principalmente dedicando tempo, spazio e attenzione al nostro corpo; trovando un sistema composto da pratiche somatiche, momenti di riflessione, alimentazione adatta alla stagione, stile di vita compatibile con le condizioni esterne ed interne.
Saper riconoscere i nostri bisogni è importante ma soprattutto è imprescindibile considerare che i nostri bisogni possono variare a seconda del clima e delle stagioni: l’estate è una stagione nella quale viviamo molto intensamente, generalmente in condizioni di esposizione ai fattori ambientali, alle relazioni sociali, alla accresciuta disponibilità al movimento e alle attività ricreative in generale.
Il Qigong può essere un valido aiuto nella stagione estiva, non solo per aiutarci ad aprire le porte al caldo, ma anche e soprattutto ad aprire (e chiudere!) le porte del cuore. Il Cuore (Xin) infatti è l’organo più stimolato in estate, e va protetto con molta determinazione.
Il Cuore secondo la medicina cinese
Nella medicina tradizionale cinese il Cuore è visto come l’Imperatore, che governa il suo regno – gli organi – e li rifornisce di sangue (Xue) che produce processando il nutrimento del cibo; i vasi sanguigni sono come le strade che riconducono alla capitale dove risiede il regnante. Nel Cuore abita lo spirito (Shen) che fa da cardine tra i mondi esteriore e interiore; il Cuore diventa così la sede centrale di ogni funzione psichica ed emozionale, Mente/Cuore. È perciò evidente come sia necessario che il Cuore resti un luogo idealmente vuoto, silenzioso e tranquillo. Se il Fuoco del Cuore divampa, esso è agitato da pensieri tumultuosi e emozioni intense, lo Shen si disperde e l’energia Qi si consuma.
Nelle pratiche di Qigong gli esercizi e le meditazioni mirate al Cuore hanno l’obiettivo di favorire l’equilibrio emozionale. L’importanza della misura nelle “faccende di cuore” è vitale per evitare quanto più possibile gli scompensi, in deficit o in eccesso che possono manifestarsi a diversi livelli:
- irrequietezza e frenesia, insonnia
- stanchezza al risveglio e poca vivacità, svogliatezza
- incoerenza nel pensiero e nelle azioni, atteggiamenti maniacali
- eccessiva allegrezza ed apertura, incapacità di stabilire dei confini
- blocco digestivo e diarrea
- urine scure e scarse
- bocca amara al risveglio
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Lo Yoga in estate
Nella stagione estiva prevale l’elemento fuoco e il pitta dosha, pertanto con la pratica Yoga possiamo lavorare sul mantenere a bada questa energia a livello del terzo chakra (manipura) ed equilibrarlo con l’elemento acqua, che rinfresca.
La pratica Yoga in estate è più soft, si concentra maggiormente sulle posizioni di allungamento (il corpo con il caldo è più flessibile) e di apertura, soprattutto del plesso del cuore, organo sollecitato maggiormente in questo periodo, proprio per l’apertura verso il “fuori”, in relazione con l’altro. La pratica degli asana si concentra sulla consapevolezza e sul respiro più che sulla forza fisica, mentre i pranayama consigliati sono quelli rinfrescanti e calmanti (in particolare sitali e shitkari).
Il Cuore nello Yoga
Gli asana di apertura del cuore hanno diverse implicazioni. Al di là dell’aspetto anatomico in cui il lavoro si concentra sull’apertura di petto, torace e spalle, le pratiche lavorano anche a livello energetico, stimolando Anahata (il quarto chakra) che è legato alla vita emotiva, e quindi alla capacità di aprirsi alla vita, alla relazione con se stessi e con l’altro.
Inoltre, secondo la tradizione indiana è presente anche un altro cuore: hrdaya, il cuore spirituale, ovvero la pura coscienza illuminata, l’amore universale. Questo cuore ci permette di far risplendere la nostra luce interiore se la lasciamo entrare.