Shakti l’energia femminile

Nell’Hatha Yoga l’energia femminile è chiamata Shakti.

L’Hatha Yoga si sviluppa attorno al VII – IX secolo d.C., in India, dalla mescolanza della tradizione ortodossa dello Yoga (Raja Yoga) e della vastissima tradizione del tantra, legata al culto della madre terra, della fertilità, del femminino.

Shakti significa energia femminile e la donna rappresenta questa energia sulla terra. La bellezza e la forza dell’energia femminile sono la vita. L’universo non è altro che un flusso ritmico costante e ciclico che si muove e cambia sempre.

Il risveglio di kundalini

Secondo l’Hatha Yoga, l’energia femminile Shakti è presente nel corpo di ognuno di noi in forma latente, chiamata kundalini, che è il manifestarsi della coscienza Siva sotto forma di energia. È il potenziale divino che può rendere possibile il ricongiungimento a Siva. Il risveglio di kundalini e il suo unirsi nuovamente a Siva è il punto più alto della realizzazione dell’Hatha Yoga.

Al momento della creazione, l’ultimo elemento che si manifesta della potenza creatrice di Shakti è l’elemento terra, che, nel corpo mistico, corrisponde idealmente alla base della colonna vertebrale, dove riposa dormiente Shakti, chiamata kundalini. È rappresentata come un serpente addormentato arrotolato su sé stesso. Il suo risveglio è possibile, attraverso la pratica, mantenendo all’interno e ricanalizzando il prana (soffio vitale) senza disperderlo.

Il prana pervade l’anima e il corpo: è l’energia che circola nel nostro corpo attraverso le nadi (canali). Uno tra i principali nadi è shushumna che si trova nella cavità della colonna vertebrale ed è proprio in questo punto che scoppia il risveglio di kundalini. Essa risalirà poi lungo la colonna vertebrale passando per i vari chakra (cerchi), sei plessi situati lungo la colonna e l’ultimo plesso situato sulla corona del capo dove risiede Siva. Qui è dunque possibile l’unione tra Siva e Shakti.

Per poter rendere possibile il percorso che porta all’unione tra Siva e Shakti è necessaria la pratica. Il mantra (suono/vibrazione), il pranayama (respirazione), i bandha (chiusure) e i mudra (sigilli) sostengono la pratica e permettono l’attivazione, canalizzazione dell’energia Shakti ed il risveglio di kundalini.

L’influenza della luna

La nostra vita è coinvolta nell’universo con la terra, la luna e il sole. La luna è quell’archetipo complesso capace di influire su tutto ciò che è vivente: governa le acque ed anche i liquidi corporei ed influenza la psiche. La donna è influenzata dalla luna con le qualità della freschezza e del mutamento. La luna nasce e muore ogni mese crescendo e calando e così anche la donna è influenzata da questo ciclo mensile con le mestruazioni. Il sole ogni giorno sorge e tramonta e con la sua energia influenza l’uomo con la qualità di caldo/freddo e luce/buio. Il sole rappresenta l’energia maschile e la luna quella femminile.

Energia femminile ed energia maschile

Il principio dell’energia femminile nell’essere umano (l’emisfero destro del cervello) muove la vita con l’uso dell’emozione e della sensualità, mentre il principio dell’energia maschile (emisfero sinistro) trascendendo il flusso della vita con l’uso dell’intelligenza e dell’acutezza, muove l’energia dal basso verso l’alto, canalizzando l’emozione dall’inferiore verso il superiore (devozione), dalla sensualità alla spiritualità.

Tutti gli esseri viventi sulla terra contengono queste due polarità: l’energia femminile, più dolce, avvolgente, passiva, creativa, intuitiva; e quella maschile, forte, sicura, solare, intraprendente, gioiosa, che si muovono in un cerchio nel flusso della vita.

La polarità tra i sessi è il concetto dinamico della vita, crea il movimento. La vita è movimento. L’esistenza di due polarità opposte mette in moto l’energia, così come nelle leggi della fisica, anche nella fisiologia tutto si muove tra due poli opposti, la tensione tra essi crea il movimento. Per mantenere una dinamica vitale gli opposti viaggiano insieme. Il loro movimento complementare gioca sempre tra contrazione ed espansione, nella costante ricerca di un equilibrio funzionale.

L’alternanza tra le due polarità, il ritmo, le dinamiche, il movimento portano vitalità e salute, mentre la staticità su una sola delle polarità porta a squilibri, malattia. All’apice di una contrazione avviene sempre un’espansione e viceversa: questa è la legge che permea il macrocosmo e il microcosmo, l’universo e le cellule, la vita e i vissuti umani.

Le polarità maschili e femminili sono presenti in ognuno di noi, ma con differenti sfumature ed accentuazioni. Entrambi i generi hanno bisogno di far propri aspetti della polarità opposta, integrarli, per poter sviluppare la propria identità e socialità, tornando periodicamente alla propria estremità polare per non perderne la forza vitale.

Approfondimento eleborato e scritto da

Martina Delfrate

Pubblicato in Yoga
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