Ascoltare nella pratica Yoga

Quando ci avviciniamo alla pratica dello Yoga, ci viene chiesto di imparare ad ascoltare. Ma cosa significa esattamente? Come possiamo imparare a farlo?

Cogliamo i messaggi che riceviamo da corpo, mente ed emozioni

Ascoltare significa sviluppare la sensibilità e la capacità di cogliere i messaggi che riceviamo dal nostro corpo, dalla nostra mente e dalle nostre emozioni. In questo modo impariamo a riconoscere i nostri bisogni, anche quelli che sembrano scontati: riposarsi quando siamo stanchi, nutrirsi adeguatamente e in linea con ciò che è più salutare per la nostra costituzione, rallentare quando la mente è sovraccarica o sottoposta a forte stress.

Ascoltare le emozioni e la mente non è semplice, per questo sarà più facile e intuitivo iniziare dal corpo, nel cammino che ci porterà progressivamente più vicini ai nostri bisogni e alla nostra interiorità.

Visione olistica dell’individuo

Lo Yoga, l’Ayurveda e molti altri sistemi di medicina tradizionale in tutto il mondo, sono fondati su una visione olistica dell’individuo dove mente e corpo sono uno. Dove i diversi aspetti della nostra totalità, dai più grossolani a quelli sottili, comunicano ed interagiscono incessantemente. Questa visione è ormai accettata anche in ambito medico e scientifico, rivelando un sistema complesso di interazione mente-corpo.

È importante ricordare che il pensiero non è separato dal corpo. Il nostro corpo e la nostra mente agiscono e reagiscono insieme, il che significa, ad esempio, che la reazione davanti a una situazione difficile, non sarà costituita solo da pensieri e emozioni ma anche da sensazioni corporee. Il semplice “pensare” rischia di farci girare in tondo. Usiamo invece tutti gli strumenti preziosi che abbiamo a disposizione. Iniziamo a sentire.

Prestiamo una nuova attenzione

Il primo passo, nella ricerca di una consapevolezza che dal corpo ci porterà “dentro”, comincia con il graduale sviluppo di una nuova attenzione. Iniziamo a notare che attimo dopo attimo, qualcosa accade e si muove dentro di noi: il respiro, il battito del cuore, i nostri piedi che poggiano a terra mentre camminiamo.

Lo spazio di ascolto che si apre durante la pratica Yoga, ci consente di sviluppare la capacità di notare ed essere presenti a sentimenti, pensieri e sensazioni che sorgono mentre muoviamo il nostro corpo. La capacità di notarli, vederli per quello che sono, dare loro spazio per esistere ed essere integrati, ci permetterà di estendere questo prezioso dono della consapevolezza nella quotidianità.

In particolare nella pratica delle asana, impariamo ad usare il corpo in modi nuovi e diversi. Iniziamo cioè a prestare attenzione a ciò che accade internamente: nei muscoli, nel sistema nervoso, nel sistema parasimpatico, nel sistema respiratorio.

Rispettiamo il nostro corpo

Il secondo passo del nostro percorso ci chiede poi di onorare il nostro corpo. Posso mantenere in maniera confortevole questa posizione? Posso respirare con fluidità? Sto spingendomi oltre il mio limite?

Rispondere a queste domande ci riporta nuovamente al tema dei nostri bisogni. Perché, dall’esperienza ripetuta della pratica Yoga, la nostra capacità di ascolto inizia a fluire organicamente dal corpo ai pensieri e alle emozioni. Magari ci accorgeremo che abbiamo bisogno di sederci diversamente davanti al computer, perchè le spalle ce lo chiedono. Oppure, saremo in grado di prenderci una pausa, durante una giornata davvero troppo impegnativa.

Nella semplicità delle piccole cose che accadono tutti i giorni, iniziamo a portare quell’attenzione speciale che si oppone all’automatismo. I gesti di cura che da noi e dal nostro benessere personale, si riflettono poi nelle relazioni, nel lavoro, nella salute.

Riconoscere i messaggi del corpo fisico ci porterà più rapidamente alla comprensione dei nostri bisogni mentali ed emotivi.

Praticare l’ascolto sviluppa la consapevolezza più profonda, l’intuizione, il nostro senso di conoscenza e di verità, la capacità di rimanere presenti a ciò che è, il grande e il piccolo, l’ordinario e lo straordinario. Ascoltare si fa accoglienza.

Om Shanti Shanti Shanti

Approfondimento eleborato e scritto da

Sara Todeschini

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