Il potere del tocco nell’Ayurveda

Ayurveda potere tocco massaggio

Dentro di noi esiste una meravigliosa realtà che viene data dal potere dei sensi.

Attraverso i loro organi di percezione, i sensi forniscono un flusso di informazioni fondamentali al potere della mente, necessari per vivere la nostra vita. Il tocco è parte di questo straordinario potere.

Antichi testi ayurvedici – come il Charaka Samhita – uniscono scienza e filosofia per rendere più profonda e vicina la comprensione dell’immenso potere del tocco nella nostra realtà interiore. Nella nostra scuola di formazione in Ayurveda seguiamo la medesima linea di impostazione,  ponendo l’attenzione su due aspetti precisi:

  • sul piano scientifico, pelle e sistema nervoso hanno il medesimo substrato biologico in quanto originano dal medesimo foglietto cellulare embrionale,
  • sul piano filosofico, il potere della percezione interagisce direttamente anche con il campo della coscienza interiore che giace al nostro interno, considerando l’essere una inscindibile unità tra il tangibile e l’impercettibile.

Importanza del tocco fin dalla nascita

Con questo collegamento, diventa più naturale aprirsi alla comprensione di come l’emozione del tocco sia strettamente collegata a elaborazioni sensoriali consce e inconsce e come sia fondamentale per il nostro benessere la pratica del massaggio, fin dal primo momento della nostra vita.

Il potere del tocco è così profondo e impalpabile da superare le barriere cognitive razionali. Come se abbracciasse la nostra vita interiore, il linguaggio silenzioso e confortante del contatto riesce a lenire anche dolorose violazioni ed handicap.

È noto che l’arte dello sfioramento del tocco sul corpo viene utilizzato per andare a comunicare con i centri interiori profondi, come lo sono i centri energetici chiamati chakra. Ed è noto anche che senza il potere del tocco-contatto l’esistenza non esisterebbe.

Twacha Abyangam

Unire le conoscenze di scienza e filosofia è molto importante perché aiuta a capire quanto sia naturale che lo stato della nostra pelle reagisca anche a seconda dello stato della nostra mente e della nostra anima.

Twacha è uno dei nomi sanscriti della pelle. Fisiologicamente la scienza considera la pelle un sistema complesso, dalle molteplici funzioni:

  • protettiva
  • sensoriale
  • immunologica
  • termoregolatrice
  • meccanica
  • secretoria
  • di scambio

L’Ayurveda racchiude tali compiti in un sistema basato su tre funzionamenti principali del nostro sistema di rivestimento:

  • Vata – movimento e comunicazione fra l’interno e l’esterno e viceversa, attraverso canali di continui messaggi in entrata e uscita
  • Pittatrasformazione, digestione e assimilazione di ciò che entra ed esce, trasformando il continuo volume di comunicazioni per adattarlo alle esigenze corporee
  • Kapha – protezione e difesa dei movimenti e di trasformazione dei continui messaggi in entrata e uscita

Abyangam e tailam definiti dai funzionamenti principali

Nell’Ayurveda, lo studio di Twacha attraverso i tre funzionamenti di movimento, trasformazione e protezione è legato allo studio delle rispettive loro qualità: a seconda del prevalere di tali caratteristiche, è possibile “leggere” lo stato di salute della persona.

A un esperto operatore Ayurveda tale conoscenza è necessaria per individuare la scelta dell’abyangam e il tipo di olio erborizzatotailam– più adatti alla persona:

  • se vi è una prevalenza del funzionamento di movimentoVata –  la pelle presenterà una prevalenza di secchezza, freschezza, ruvidità, vene in evidenza, colore più scuro, poca elasticità, irregolarità e predisposizione alla dispersione di calore. La scelta dell’abyangam e del tailam pertanto dovranno rispettare e comprendere come nutrire, ammorbidire, riscaldare, idratare, elasticizzare e fortificare il tessuto;
  • se vi è una prevalenza del funzionamento metabolicoPitta-, la pelle sarà più delicata, calda, oleosa, sudaticcia, rosata, presenterà lentiggini e nei e il tessuto sarà più idratato ma predisposto a infiammazioni, tensioni, eruzioni e a un odore verso l’acido. La scelta dell’abyangam e del tailam pertanto dovranno rispettare e comprendere come rinfrescare per calmare il calore e bilanciare irritazioni e tensioni muscolari nel tessuto;
  • se vi è una prevalenza del funzionamento strutturaleKapha –  la pelle sarà soffice, liscia, ben lubrificata ma un po’ molle, fresca, appiccicosa, di colore pallido, predisposta a ristagni, ritenzione, gonfiori e a un odore verso il dolce. La scelta dell’abyangam e del tailam pertanto dovranno rispettare e comprendere come riscaldare e contemporaneamente dinamizzare e drenare liquidi e liberare impedimenti nel tessuto.     

Om Shanti Shanti Shanti

Approfondimento eleborato e scritto da

Maria Teresa Bertaccini

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